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Recensione - Il trono di ghiaccio

Cari lettori,

avete presente quei libri che richiedono di essere letti dall’inizio alla fine tutti d’un fiato? Quelli che come li mettete da parte un secondo sembrano chiamarvi per essere finiti? Ecco il romanzo di cui voglio parlarvi oggi è proprio uno di questi.


Il “Trono di Ghiaccio” è stato per me una vera e propria rivelazione. Estremamente popolare a livello internazionale, ha invece riscosso davvero pochissimo successo qui in Italia. Devo infatti confessarvi di aver avuto una certa difficoltà a procurarmi il primo volume della serie.


Titolo: Il trono di ghiaccio (#1)

Autore: Sarah J. Maas

Editore: Mondadori

Il mio voto:





Il “Trono di ghiaccio” si presenta con una trama incredibilmente potente ed intrigante già dai suoi primissimi accenni.

Celaena Sardothien è una pericolosissima assassina, sicuramente la più conosciuta in tutto il paese, ma ormai da un anno è rinchiusa ad Endovier, un campo di sterminio in cui le persone sono costrette a lavorare nelle miniere contro il loro volere, trattate più come bestie che come animali. Tuttavia un giorno l’affascinante Dorian Havilliard, principe ereditario di Erilea, recatosi ad Endovier solo per Celaena, le fa un’offerta che si rivela essere un’alternativa alla morte certa a cui ormai l’assassina andava incontro quasi rassegnata. L’accordo prevedeva che se Caelena fosse riuscita a vincere una competizione all’ultimo sangue con altri 23 contendenti, dopo quattro anni in cui avrebbe svolto il ruolo di sicario di corte, avrebbe poi ottenuto finalmente la sua libertà.


In realtà stavo leggendo la trama sul retro del libro e mi sono accorta che svela davvero tantissimi particolari in più del necessario, quindi vi sconsiglio di leggerla, quanto vi ho detto è a mio parere sufficientemente interessante per un eventuale approccio a questo libro.


Nel Trono di Ghiaccio Sarah J. Maas pone delle solide basi per uno sviluppo incredibile della storia nel corso dei cinque libri che seguono.

Una miriade di aspetti si mescolano assieme in questo avvincente romanzo: avventura, magia, forze oscure, intrighi, suspense, coraggio, amore e chi più ne ha più ne metta.


Sulla questione amore sento la necessità di dovermi soffermare un secondo.

Due personaggi maschili riservano particolari attenzioni alla nostra protagonista.

Da una parte abbiamo Dorian: il principe ereditario del regno, uno sciupafemmine, un po’ arrogante, sicuro di sè, ben consapevole di poter avere tutto ciò che desidera, ma che in realtà poi si rivela essere un buon personaggio.

Dall’altra abbiamo Chaol: capo della guardia reale, fedele servitore del proprio re e sincero amico del principe ereditario. Un personaggio molto sicuro di sè, ma anche molto leale sia nello svolgere il suo compito ma soprattutto nei confronti delle persone che lo circondano. Uomo estremamente riservato ma allo stesso tempo misteriosamente affascinante.

Personalmente detesto i triangoli amorosi, davvero non posso sopportarli, ho letto davvero di pochi triangoli ben scritti e stranamente questo si è rivelato essere uno di quei casi.

In questo primo libro non so se si può ancora propriamente parlare di triangolo amoroso, nel senso che c’è un chiaro interesse da parte di entrambi di questi uomini nei confronti di Caelena ma in modi diversi. Dorian (che non so il perchè ma continuo a chiamare Damien) è chiaramente da subito interessato a Caelena vedendo in lei una ragazza affascinante dalla piacevole personalità; Chaol, al contrario, è “obbligato a stare con lei”, nel senso che Caelena è comunque un’assassina e va tenuta sotto controllo, senza contare che a causa di quella che è stata la sua esperienza ad Endovier si ritrova debilitata e fuori forma ed ha bisogno di seguire un allenamento serrato per poter anche solo partecipare alla competizione, dunque chi meglio del capo della guardia reale può occuparsi di un soggetto così complicato?

Non voglio fare spoiler, ma devo ammettere di aver preferito mille volte di più Chaol a Dorian.


Dorian mi è sembrato un personaggio incredibilmente stereotipato e vittima di una serie di clichè che non ho potuto fare a meno di notare. Chaol, al contrario, l’ho trovato fin da subito estremamente affascinante ed enigmatico, un personaggio costruito magnificamente fin nei minimi dettagli e penso di essermi innamorata di lui a partire dalla prima pagina. Quindi si, per chi ha letto il romanzo io sono sicuramente team Chaol tutta la vita.


Il vero fulcro dell’intero romanzo è tuttavia la figura di Caleana.

Caelena è un’eroina un po’ diversa da quelle a cui siamo abituate: non è onesta, nè buona e non ha neanche buoni propositi nè grandi missioni; a spingerla e motivarla in ogni cosa che fa è l’irrefrenabile desiderio di essere libera per la prima volta in vita sua. Dopo un’infanzia difficile al servizio del re degli assassini e dopo un anno tremendo passato ad Endovier non si cura minimamente di ciò che pensano le persone, lei vuole semplicemente poter vivere il tipo di vita che desidera una volta per tutte. Tuttavia il destino sembra avere in mente progetti molto più grandi per la nostra protagonista ...

Di Caelena ho amato in particolare l’impertinenza ma allo stesso modo il suo essere realista e pratica, sarcastica ed irriverente, forte e determinata.

In generale la Maas ha creato moltissimi personaggi interessanti ed accattivanti che sono sicuramente il pezzo forte del romanzo.


Inutile dirvi che avendo adorato questo libro appena finito ho subito preso il secondo (ed ho finito anche questo già da un po’ in realtà). Il finale è pazzesco ma non è un vero e proprio colpo di scena, tuttavia è chiaro che la storia non finisce lì, nel senso che vengono aperte tutta una serie di questioni ed è chiaro che ci sono moltissime cose non chiare che verranno approfondite con l’andare avanti della storia.


Lo stile di scrittura è piacevole e scorrevole, ma essendo la trama molto intricata richiede comunque una certa concentrazione.


Detto questo vi obbligo a leggere questo libro anche solo per il semplice fatto che io sento l’esigenza di parlarne con qualcuno! Ormai mi sento logorata da questo triangolo amoroso, che essendo stupida e curiosa mi sono andata a spoilerare da sola e a quanto pare il triangolo non è sufficiente alla nostra autrice che ad un certo punto lo trasforma in un poligono, ma lasciamo stare va.

Mi sono auto imposta di non andare a cercare più nulla anche perchè in realtà non sono neanche riuscita a spoilerarmi bene, nel senso che ora sono ancora più curiosa e confusa di prima!


Ora la smetto di annoiarvi, fatemi sapere cosa ne pensate del libro se l’avete letto e che team siete!


Alla prossima,

Irene

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