Recensione - Trilogia delle gemme
- irenedibernardo1997
- 5 gen 2016
- Tempo di lettura: 5 min
Cari lettori,
quella di oggi non è una recensione normale, nel senso che non voglio parlarvi di un solo libro ma di una trilogia.
Sto parlando proprio della famosissima “Trilogia delle Gemme” di Kerstin Gier composta da Red, Blue e Green.
Ovviamente mi concentrerò maggiormente su “Red” e accennerò giusto qualcosina sugli altri due libri della saga in quanto vorrei evitare di fare spoiler.
Comincio con il dirvi che i tre romanzi non sono autoconclusivi, nel senso che il primo finisce ed il secondo riprende da dove si era interrotto il primo e la stessa cosa avviene con il terzo, quindi sono tutti e tre strettamente collegati e vanno letti in ordine altrimenti non ci capite assolutamente niente!
Eh si, perchè la realtà che la Gier ha creato è una realtà particolare, complicata e piena di misteri che si risolvono un pochino alla volta.
Leggendo avevo l’impressione che la trilogia fosse un immenso puzzle e che la Gier solo piano piano mi forniva i vari pezzi per riuscire a completare il quadro intero; ho semplicemente adorato questa sua tecnica di narrazione con cui è riuscita a coinvolgermi pagina dopo pagina e che mi ha tenuta con gli occhi incollati al libro desiderosa di scoprire sempre cose nuove.

Titolo: Red (#1)
Autore: Kerstin Gier
Editore: Corbaccio
Il mio voto:


Titolo: Blue
Autore: Kerstin Gier
Editore: Corbaccio
Il mio voto:


Titolo: Green
Autore: Kerstin Gier
Editore: Corbaccio
Il mio voto:

Trama:
La nostra protagonista si chiama Gwendolyn, secondo la sua migliore amica, Leslie, è decisamente una ragazza fortunata: Gwen (come molti la chiamano) abita infatti in un palazzo antico nel cuore di Londra e casa sua sembra proprio un grande museo con tanto di passaggi segreti.
Gwen ha una famiglia un po’ particolare: il papà purtroppo è morto da diversi anni, ma in compenso ha una madre affettuosa, un fratellino ed una sorellina dolcissimi ed una zia strampalata con delle strane visioni.
Gwendolyn ha anche una nonna a di poco altezzosa, figura chiave in tutta questa vicenda.
“La porta si spalancò e Lady Arisa fede il suo ingresso. Come sempre camminava come se avesse inghiottito un bastone. Anzi, più di uno. Uno per le braccia, uno per le gambe e uno che teneva insieme il tutto. Aveva i capelli bianchi pettinati all’indietro e raccolti una crocchia sulla nuca, come un’insegnante di danza con cui non era consigliabile fraternizzare” - Red
(non la odiate un pochino anche voi solo dopo aver letto meno di dieci righe su Lady Arisa? )
Ci sono poi anche un’altra zia antipatica e Charlotte.
Charlotte ha i capelli rossi e riesce bene in tutto ciò che fa.
Charlotte ha ereditato il gene.
“Ma che gene? ” vi starete domandando voi.
Ebbene, quello che le permette di viaggiare nel tempo, o meglio che le permetterà di viaggiare nel tempo, in quanto si attiva dopo il compimento dei sedici anni.
Ma la cuginetta perfetta è stata educata fin da bambina per questi suoi viaggi: ha preso lezioni di canto, scherma, pianoforte, portamento, storia, lingue varie e talmente tante altre cose che neanche me le ricordo.
Gwendolyn è contenta che questa scocciatura dei viaggi nel tempo non sia toccata a lei; non ci tiene proprio ad essere una pedina di una grande società di cui lei sa poco e niente e di cui non comprende assolutamente il funzionamento!
E non ci tiene neanche a conoscere un certo affascinante Gideon de Villeiers, altro viaggiatore nel tempo, dagli occhi verdi ed un sorriso accattivante.
“In fondo non sarei stata la prima a morire di crepacuore, ma mi trovavo in ottima compagnia: la Sirenetta, Pocahontas, Giulietta, la Signora delle Camelie, Madama Butterfly e adesso io, Gwendolyn Shepard” – Green
“Il mio cuore partì al galoppo, poi si fermò per un attimo. Fantastico! Superava in scioltezza una ferita di spada, ma di fronte a Gideon andava nel pallone. Soprattutto quando lui mi guardava in quel modo” – Green
Ma qualcosa ad un certo punto non va secondo i piani, e quando meno se lo aspetta Gwen si ritrova catapultata nel passato e capisce che non è stata Charlotte ad ereditare il gene bensì lei.
E adesso, cosa fare?
Ma soprattutto, perchè?
Perchè lei?
La nostra protagonista si ritrova così a ricoprire un ruolo di vitale importanza all’interno di una società segreta che più di tanto non le dice, è poi del tutto impreparata e decisamente inesperta, ma non ci sono alternative, dovrà imparare in fretta, Gwen è il Rubino, la dodicesima viaggiatrice nel tempo.
“Provai a guardarlo con aria distaccata ed interrogativa, perchè in realtà dovevo avere un’espressione del tipo “Sono il piccolo Bambi, per favore non uccidermi” e non potevo farci nulla, ci mancava solo che cominciasse a tremarmi il labbro inferiore” - Blue
“Che continuassero pure a discutere di segreti nella loro stupida sala fino a stramazzare per la stanchezza. Lo auguravo in particolare a Gideon.” – Blue
In tutto ciò non vi ho detto una cosa importantissima, una chicca che l’autrice ha voluto inserire all’interno della storia.
Gwen ha un dono: sin da bambina riesce a vedere i fantasmi. Alcuni di loro però sono un po’ insistenti, altri un po’ bizzarri e James è sicuramente tutte e due le cose.
James è morto nel 1762 a soli 21 anni a causa di una febbre, come dice lui (penso si sia preso il vaiolo ma non ne sono sicura, non ricordo bene).
Ad ogni modo James è convinto di essere ancora vivo e aspetta ormai da più di 200 anni di risvegliarsi. Inutile dire che è un personaggio a dir poco comico che mi ha fatto scoppiare a ridere in più di un’occasione.
A partire dal secondo libro Gwen farà la conoscenza di un altro fantasma, questa volta ancora più particolare e spassoso: Xemerius, il gargoyle di una chiesa.
Cosa ne penso:
L’unica cosa che mi sono chiesta finita la trilogia è stata: perchè ho rimandato questa lettura così a lungo? Perchè?
Sono stata letteralmente catapultata nel mondo creato dalla Gier, in un certo senso ne sono diventata dipendente.
Ho amato ogni momento della storia: una storia per niente prevedibile, con tanti colpi di scena e di cui , come vi ho detto prima, si riesce a capire ogni cosa solo arrivati alla fine del terzo libro.
Sono sincera, non mi aspettavo una storia così originale e piena di colpi di scena!
Ed il modo in cui Kerstin Gier scrive è a dir poco magnifico!
I personaggi sono fantastici ed ognuno ha una sua caratteristica, arrivata alla fine della trilogia avevo l’impressione di conoscere Gwendolyn come se fosse mia amica, e non solo lei, ma a tutti i personaggi è dedicato ampio spazio!
E lasciatemi dire che l’amicizia tra Gwendolyn e Leslie è davvero bellissima!
E’ difficile leggere di amicizie tra ragazze, nel senso che la maggior parte delle volte i loro discorsi diventano ridicoli e non si sente più parlare del loro rapporto una volta entrato in scena il belloccio di turno.
Ma non è questo il caso e la cosa mi ha letteralmente fatta emozionare!!
Unica pecca del libro - ma la colpa non è dell’autrice - sono gli errori di stampa che ho trovato nella mia versione ebook!
Non che ce ne fossero tantissimi, ma più di una volta ho notato qualche refuso e la cosa mi ha infastidita.
Miei cari lettori, vi ordino di leggere questa serie se ancora non lo avete fatto perchè è B E L L I S S I M A e decisamente originale e diversa da tutti i fantasy che si leggono in questo periodo.
E poi c’è Gideon de Villeiers, insomma fegwuihondbegw
Ma non fatevi strane idee, è mio e basta!!!
Ad ogni modo, se può interessarvi, ho da poco visto l'adattamente cinematografico di Red e Blue (Green dovrebbe uscire quest'anno) e mi sono piaciuto moltissimo! Sono fatti bene e sopratutto rimangono fedeli al libro! Assolutamente consigliati!
Alla prossima,
Irene.
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