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Recensione - Serie "Mara Dyer"

  • Irene
  • 5 gen 2016
  • Tempo di lettura: 5 min

Cari lettori,

non potete capire quanto sono emozionata oggi! Finalmente ho trovato il tempo di scrivere la recensione di una trilogia che ho letteralmente amato!

La prima volta che ho sentito parlare di questa trilogia è stato a settembre e poi da settembre fino a gennaio davvero troppe persone mi hanno detto di leggere questi libri ed io per un motivo o per un altro ho sempre rinviato.

Fino a quando non mi hanno “costretta” a comprarli e leggerli a circa metà gennaio e dal quel momento sono letteralmente ossessionata dalla trilogia di “Mara Dyer” scritta dalla più che talentuosa Michelle Hodkin.


La trilogia di “Mara Dyer” è composta da tre libri: “Chi è Mara Dyer”; “Io non sono Mara Dyer” e “The retribution of Mara Dyer” ancora inedito in Italia ma che io ho deciso di leggere in lingua perchè non potevo davvero aspettare.


Titolo: Chi è Mara Dyer (#1)

Autore: Michelle Hodkin

Editore: Mondadori

Il mio voto:


Titolo: Io non sono Mara Dyer (#2)

Autore: Michelle Hodkin

Editore: Mondadori

Il mio voto:





Titolo: The Retribution of Mara Dyer (#3)

Autore: Michelle Hodkin

Editore: Simon & Schuster

Il mio voto:




Questa volta ho intenzione di iniziare con il parlarvi delle copertine di questi libri che io ho trovato semplicemente perfette, sono davvero azzeccate e sull’edizione italiana del primo volume della serie è riportato un commento di Cassandra Clara sulla trilogia “Ti inseguirà come un sogno. Ti trascinerà senza via di scampo” e io condivido pienamente.


Per quanto riguarda la trama dei libri, ovviamente mi soffermerò più sul primo ed accennerò giusto qualcosa sugli altri due per evitare come sempre di fare spoiler.


Trama:


Il primo libro si apre con una frase da cui si capisce davvero il significato solo alla fine del terzo libro e con la fine del terzo libro intendo proprio l’ultima pagina.


Vi riporto la frase in inglese e la mia traduzione in italiano perchè non ho apprezzato troppo come è stata resa, l’ho trovata molto meno incisiva rispetto a come l’autrice voleva che fosse, a mio parere.


“My name is not Mara Dyer, but my lawyer told me I had to chose something”

(Il mio nome non è Mara Dyer, ma il mio avvocato mi ha detto che dovevo scegliere qualcosa)

- Chi è Mara Dyer


Nel momento in cui ho letto l’incipit di “Chi è Mara Dyer” mi sono innamorata della storia.


Siamo a Rhode Island, Laurelton: Mara, Claire e Rachel si ritrovano attorno ad una tavola Ouija, ad illuminare la stanza solo la luce soffusa di una candela quasi finita.

“E’ solo un gioco” continuavano a ripetere le due amiche a Mara, ma lei non era convinta.

“Non ho niente da chiedere ai morti” continuava a ripetere, ma Rachel si: “Come morirò?” la planchette si mosse e compose una parola: MARA.


Sei mesi dopo la catastrofe.


A causa del crollo di un vecchio edificio, Claire, Rachel e Jude - il fidanzato di Mara - perdona la vita, l’unica inspiegabilmente sopravvissuta è Mara.

Ma Mara non ricorda nulla, non ricorda cosa abbia provocato il crollo o come lei sia riuscita a scampare la tragedia, non ricorda neanche come ci era arrivata al vecchio manicomio in disuso.

Nella sua mente c’è solo un grosso, gigantesco, inespugnabile buco nero.


“Everyone’s a little crazy. Some people just hide it better than others”

(Tutti siamo un po’ pazzi. Alcune persone lo nascono solo meglio di altre)

- The retribution of Mara Dyer


Mara insieme alla sua famiglia decide di cambiare città e si trasferisce in Florida dove, decisa a lasciarsi alle spalle la vecchia vita e sopratutto il terribile incidente, si iscrive ad una nuova scuola per ricominciare a vivere.

Ma la vita di Mara non è più la stessa: incubi ed allucinazioni la perseguitano, morti inspiegabili la tormentano ed un dubbio inizia ad insinuarsi nella sua mente “ E se fosse stata lei a causare la morte dei suoi amici come la tavola aveva predetto?”

“- Niente e nessuno può guarirmi

(...)

- Lasciami provare. Vuoi?”

(Chi è Mara Dyer)


L’incontro con il turbolento e bellissimo Noah porterà un po’ di normalità nelle sue giornate, ma attenzione ... Mara non è l’unica a nascondere qualcosa.


“Noah non sta con nessuna. Vuole fotterti: in senso metaforico e letterale. Lo sanno tutte che si comporta così, tutte quelle su cui mette gli occhi, ma fanno finta di non saperlo, finchè lui non le scarica. A quel punto rimangono sole e la loro reputazione è andata. Anna è l’esempio più eclatante, ma è solo una delle tante. Ho sentito che una dell’ultimo anno alla Walden ha tentato il suicidio dopo che lui, diciamo così, è venuto e se n’è andato. E il doppio senso è intenzionale”

(Chi è Mara Dyer)


Cosa ne penso:


Non avevo mai letto un thriller paranormale anzi in realtà non avevo proprio mai letto un libro del genere, non so se esista niente di vagamente simile, è un libro strano e molto complesso.


Mentre leggevo non solo questo libro ma tutta la trilogia non sapevo più in cosa credere.

L’autrice scrive in un modo unico, ti porta a dubitare di tutto, ad un certo punto della storia non riuscivo più a capire cosa stesse accadendo, chi avesse ragione, sono arrivata a dubitare anche della sanità mentale della protagonista che poi è anche il narratore di tutta la storia.


Incredibile, avevo l’impressione di essere lì, a tratti credevo di essere io Mara

Dyer.


E’ un libro che coinvolge e ti catapulta nella storia, ti porta a dubitare di tutto e finisce con il botto, perchè nel momento in cui non ci capisci più niente Mara trova il tassello mancante, un particolare che da un senso a tutto.


Un’altra cosa che ho adorato è che alla base c’è un mistero grandissimo che io personalmente non avevo intuito e che mi ha semplicemente lasciata a bocca aperta una volta svelato.

“The villain is the hero of her own story. No one thinks they’re a bad person. Everyone has reasons for doing what they do”

(Il cattivo è l’eroe della propria storia. Nessuno di loro pensa di essere una cattiva persona. Ognuno ha una ragione per fare ciò che fa)

- The retribution of Mara Dyer


Tutti e tre i libri sono magnifici, il terzo è quello che ho amato di più.


I personaggi sono fantastici, tutti quanti, in particolare il sarcasmo di Noah talvolta mi ha portato davvero a ridere a crepapelle davanti al mio ebook come una pazza ahahah

“Spalancai la bocca per lo shock

- Hai appena buttato per terra un mozzicone di sigaretta?

- Però ho un’auto ibrida. Sono in pari”

(Chi è Mara Dyer)


Forse l’unico appunto che si può rivolgere alla storia è che nel secondo libro un paio di scene sono un po’ troppo sdolcinate ma visto come le cose poi procedono nel terzo libro capisco la scelta dell’autrice.

“- You should’ve seen the way he was looking at you while you were out

I smiled a little

- How?

- Like you’re the ocean and he’s desperate to drown”

(- Avresti dovuto vedere come ti guardava mentre eri fuori

Sorrisi un poco

- Come?

- Come se tu fossi l’oceano e lui fosse così disperato da volerci annegare)

- The retribution of Mara Dyer


A presto,

Irene.


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