Recensione - Lo sbaglio più bello della mia vita
- Irene
- 5 gen 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Cari lettori,
è da qualche giorno che ho la febbre e mi ritrovo rinchiusa in casa con un sacco di tempo libero.
Così questo pomeriggio ho deciso di staccare per un po’ gli occhi dal mio libro e discrivervi la recensione di un romanzo che ho letto un paio di settimane fa.
Il libro in questione è “Lo sbaglio più bello della mia vita” di Katie Cotugno.

Titolo: Lo sbaglio più bello della mia vita
Autore: Katie Cotugno
Editore: Sperling & Kupfer
Il mio voto:

Trama:
L’impostazione del libro è molto particolare, nel senso che si alternano sempre un capitolo prima ed un capitolo dopo.
"Prima e dopo che cosa?" Vi chiederete voi, prima e dopo che la nostra protagonista rimanesse incinta.
Reena conosceva Sawyer da sempre, lui era il figlio di amici di famiglia, era più grande e certamente diverso da lei, ma in un modo o nell’altro non riusciva a toglierselo dalla testa.
Reena aveva ottimi voti a scuola e si stava per diplomare un anno in anticipo quando Sawyer si è accorto della sua esistenza, o meglio si è accorto che ipoteticamente lei gli sarebbe potuta piacere.
E così i due hanno iniziato a frequentare, ma un giorno Saywer ha deciso di partire e andare via senza dire niente a nessuno, lasciando così Reena sedicenne, incinta e sola.
Dopo tre anni di assenza totale Sawyer torna e pretende di voler tornare a far parte della vita della nostra protagonista come se niente fosse.
Ma Reena non può neanche concepire un pensiero del genere: lui l’aveva lasciata, se ne era andato a fare un viaggio in macchina e lei era rimasta a casa ad accudire una bambina dovendo rinunciare a tutti quelli che erano i suoi sogni e proprio ora che le cose sembravano andare meglio, lui non poteva semplicemente tornare e comportarsi come se non fosse successo niente.
Cosa ne penso:
Mi dispiace dirvi che questo romanzo mi ha delusa, ma con questo non voglio dire che non mi sia piaciuto, anzi.
E’ stata una lettura piacevole, scorrevole, una bella storia ecco.
Ma da questo romanzo ammetto che mi aspetto molto più di una bella storia. Speravo in un approfondimento su quello che è il dramma di rimanere incinta a sedici anni, per lo più sole, e invece niente: la gravidanza e l’essere diventata mamma così presto è posta in secondo se non in terzo piano in tutta la vicenda.
Speravo allora in un approfondimento di quello che è il dramma di Sawyer, il suo non sapere cosa volere dalla vita, ma niente: prende, parte e non si parla praticamente mai dei suoi problemi e di ciò che lo tormenta.
Allora ho sperato di leggere qualcosa sulla frustrazione della nostra protagonista riguardo a tutta la faccenda, ecco si di questo un po’ se ne parla, ma neanche troppo.
“Avrei tanto voluto schiacciare il tasto rewind per riavvolgere quella notte, quell’estate, far si che quell’assurdo universo alternativo si ripiegasse su se stesso e tutto tornasse com’era sempre stato”
E’ principalmente una storia d’amore con un bel lieto fine ed un finale che mi ha infuso felicità.
“Il pavone permise a Sawyer di avvicinarsi, scrutandolo con fare guardingo. Ci mancava solo che incantasse anche i pavoni ...”
Il modo di scrivere di Katie Cotugno è scorrevole e sa catturare bene l’attenzione del lettore.
I personaggi mi piacciono, mi piace Reena, il suo essere da una parte cinica ma dall’altra sarcastica, mi piace la sua passione per il mondo e il suo desiderio di viaggiare e guardare il maggior numero di posti possibili, di scoprire cose nuove, di andarsene dalla sua città e crearsi una sua vita.
Di Sawyer invece apprezzo le sue battutine, quel suo atteggiamento sfuggente e in parte mi riconosco in lui.
Non so bene cos’altro dirvi su questo romanzo, per la mia media è stata un recensione davvero breve ma credo abbastanza incisiva.
Ripeto, il libro mi è piaciuto, ve lo consiglio, è una bella storia d’amore ma ecco non fate lo stesso errore che ho commesso io, non sperate in un approfondimento psicologico ed emotivo, è un romanzo piacevole che si legge velocemente e che sprona ad andare avanti.
A presto,
Irene.
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