top of page

Recensione - Fahrenheit 451

  • Irene
  • 5 gen 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Cari lettori,

come vi avevo anticipato eccomi qui per dirvi la mia opinione su un libro che ho letto ormai quasi un mese fa!

Eh già, sono riuscita a trascinarmi la recensione di “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury per un mese in pratica... mi sento leggermente in colpa!


“Fahrenheit 451” è considerato un classico ed il padre di tutti i libri distopici che ora vanno tanto di moda (quali Divergent, Hunger games, Legend, Matched e chi più ne ha più ne metta!)

Personalmente adoro questo genere e così ho pensato che fosse arrivato il momento di leggere questo romanzo.


Titolo: Fahrenheit 451


Autore: Ray Bradbury


Editore: Mondadori

Il mio voto:




Trama:


Ci troviamo in un futuro, purtroppo neanche troppo lontano, in cui gli uomini hanno cambiato il loro modo di vivere: circondati dalla tecnologia hanno scordato cosa siano i veri sentimenti e le vere emozioni per adornarsi di falsi brividi e atti che portano adrenalina.

Per fornirvi un esempio: le persone si divertono tantissimo ad andare in macchina a velocità folli e se qualcuno rimane ucciso a causa loro non è questo gran problema; la morte in generale non è un gran problema in questo mondo creato da Ray Bradbury.


“Noi dobbiamo essere tutti uguali. Non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano ad immagine e somiglianza di un altro”


Ma la parte più spaventosa di questa realtà è che i pompieri anzichè spegnere gli incendi li appiccano, con dei giganteschi lanciafiamme alla prima segnalazione questi pseudo pompieri corrono nelle case in cui sono presenti libri e appiccano il fuoco.

Si, avete capito bene ... i libri!

E la cosa peggiore è che questi pompieri, come tutte le persone di questa società, sono convinti di star facendo la cosa giusta.


Il protagonista della nostra storia è Montag, Montag fa appunto il pompiere e ama il suo mestiere, anche se amare è una parola grande di cui il nostro protagonista non conosce bene la profondità. Il romanzo si apre proprio con una frase che inquadra benissimo tutta la vicenda:

“Era una gioia appiccare il fuoco”


Ma ad un certo punto Montag incontra una ragazza, una ragazza diversa, un po’ stramba ai suoi occhi, una ragazza a cui piace stare all’aria aperta e che è probabilmente una delle pochissime persone rimaste al mondo ancora capaci di sognare e fantasticare.


“Ho diciassette anni e sono pazza. Mio zio dice che queste due cose vanno sempre insieme. Quando qualcuno ti chiede quanti anni hai, mi ha detto, tu dì sempre diciassette e che sei pazza”


Questo incontro segnerà Montag e lo smuoverà da quella che è la sua situazione di stallo, la sua apatia e lo catapulterà in una profonda depressione che lo aiuterà finalmente ad aprire gli occhi e che sopratutto lo porterà a porsi delle domande, la più importante tra tutte “Cosa sono i libri? Perchè sono pericolosi?”


Cosa ne penso:


E’ stata una lettura difficile, questa, ma difficile in senso molto positivo.

Mi ha fatto riflettere e forse anche guardare da una prospettiva diversa i libri; libro inteso come pericolo è sicuramente un topos letterario, ma Ray Bradbury affronta questo argomento in modo, a mio parere, originale ed unico.


Tra tutte le realtà distopiche di cui ho letto questa è probabilmente quella che ho trovato più possibile, nel senso che non è così inverosimile come futuro, anzi a volte ho come l’impressione che sia questa la direzione che stiamo prendendo.

E’ un mondo spaventoso, un mondo in cui la creatività e l’immaginazione non sono ammissibili, personalmente non vorrei vivere senza storie e senza libri.


Ve l’ho presentato come classico, perchè rientra assolutamente in questa categoria, ma non scoraggiatevi, a livello letterario l’ho trovato piuttosto scorrevole e solo a tratti leggermente più complesso, ma non tanto per l’italiano con cui è scritto ma più che altro bisogna concentrarsi per seguire il filo logico e capire fino in fondo il significato.


Di questo libro il messaggio di base non è intuibile a tutti, bisogna soffermarsi e rifletterci, motivo per cui non ritengo sia un libro adatto ad ogni persona, bisogna avere una certa maturità per poterlo apprezzare.


A presto,

Irene.


Comments


bottom of page